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giovedì 18 febbraio 2010

Ingegnere? Lo dici a tua sorella.

Ecco cosa ne pensa un informatico di un ingegnere.

L'origine dell'odio feroce tra ingegneri del cazzo e noi informatici
risale alla seconda metà degli anni sessanta quando a Pisa il rettore,
il matematico Faedo (pace all'anima sua che anubi lo strabenedica)
ebbe l'intuizione di creare un corso di laurea per questa nuova
scienza sulla base delle esperienze del primo calcolatore elettronico
creato in Italia, il CEP, Calcolatore Elettronico Pisano.
Il rettore Faedo voleva creare un corso "ibrido" dove per le materie
"hardware" fosse coinvolta la facoltà di ingegneria e per le materie
matematiche legate al software venisse coinvolta la facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali.
Il preside della facoltà di ingegneria gli rispose che non erano
interessati perché quella "nuova scienza" chiamata informatica secondo
lui non aveva futuro.
Quindi il corso di laurea in "Scienze dell'Informazione" fu istituito
a Pisa nel 1969 nella sola facoltà di Matematica e Fisica, dove è
ancora oggi col nome mutuato da qualche anno in "Informatica".
E negli anni successivi si diffuse oltre che a Pisa anche in altri
atenei a partire da Torino, Udine, Bari, Salerno e nel 1985 anche a
Milano.
Orbene nei primi anni novanta (il periodo dei primi browser mosaic,
l'HTTP etc.) le facoltà di ingegneria italiane si "risvegliarono" e
si accorsero che la "nuova scienza" non era poi così tanto da
sottovalutare.
E quindi istituirono il corso di Informatica anche nelle facoltà di
ingegneria, col nomignolo di "Ingegneria Informatica".
Praticamente la copia di qualcosa che esisteva già nelle facoltà di
matematica e fisica di vari atenei italiani.
Era in pratica lo stesso corso con poche variazioni del cazzo che solo
gli ingegneri potevano inventare.
Non contenti di ciò gli ingegneri cosa fanno?
Pochi anni dopo istituiscono l'albo degli informatici, riservato ai
laureati in ingegneria informatica e impedendovi l'accesso agli
informatici laureati nella facoltà dove era nata questa scienza.
E tentano a livello politico di legittimare questa estromissione
cercando di creare una situazione nella quale solo gli iscritti
all'albo possono firmare progetti per le pubbliche amministrazioni,
partecipare a concorsi per informatici etc.
Una lobby del cazzo fatta di teste di cazzo immani.
Che però alla fine ebbero partita persa dopo che più volte è stato
riconosciuto l'accesso a questo albo del cazzo anche ai laureati in
"informatica vera", cioè quelli del corso di laurea in Informatica e
non solo a quelli di Ingegneria Informatica che ne è una copia-
surrogato.
A livello politico (in parlamento e nelle varie commissioni) gli
ingegneri del cazzo erano ammanicatissimi soprattutto nei partiti del
cazzo (Forza Italia, Lega e AN) mentre gli informatici non avevano
referenti se non quei politici che presero a cuore la faccenda
trattandola per quello che era, e cioè un clamoroso abuso di una lobby
di potere. Ricordo uno splendido intervento di Tonino Di Pietro al
Parlamento Europeo che ebbe degli effetti concreti ed immediati.

Ecco.
Questa è la spiegazione dell'odio cieco che hanno gli informatici
verso gli ingegneri.
E questo è il motivo che la mia risposta anche sul lavoro a chi mi
chiama anche per sbaglio "ingegnere" è sempre e solo "Ingegnere lo vai
a dire a tua sorella".
(Giuro che rispondo sempre così). 


fabmind

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